L’implantologia rappresenta il campo di maggiore interesse della moderna odontoiatria. Lo studio Giacomasso nell’arco di ormai più di un ventennio ha standardizzato le migliori procedure seguendo le varie innovazioni ed evoluzioni sia per quanto riguarda le tecniche chirurgiche mini-invasive che per quanto riguarda i materiali. Gli impianti sono strutture in titanio il cui scopo è quello di sostituire le radici naturali dei denti andati perduti; una volta posizionati rimangono all’interno dell’osso interamente sommersi dalla gengiva. Trascorsi 3-4 mesi (tempo necessario perché avvenga l’osteointegrazione cioè uno stretto legame tra osso e impianto) si passa alla scopertura dell’impianto, all’impronta e all’inserimento di un perno avvitato su cui si alloggerà la corona in ceramica. In alcuni casi selezionati è possibile anche effettuare il carico immediato cioè l’inserimento della protesi fissa contemporaneamente al posizionamento degli impianti.
Attraverso gli impianti è possibile sostituire denti singoli o intere arcate,
oppure stabilizzare protesi mobili.
Nella moderna odontoiatria quando è possibile la scelta degli impianti rispetto alla soluzione protesica fissa tradizionale (ponti) deve essere sicuramente preferita per risparmiare i tessuti dei denti residui.
TECNICHE RIGENERATIVE OSSEE
Dopo l’estrazione dei denti da cause traumatiche o patologiche, si assiste ad un fisiologico riassorbimento osseo che se controllato nelle fasi iniziali con adeguate tecniche rigenerative può essere limitato, altrimenti determina deficienze in altezza o larghezza della cresta ossea, con compromissione ad un corretto posizionamento degli impianti.
In questi casi può essere necessario effettuare tecniche di rigenerazione ossea con l’utilizzo di biomateriali (idrossilapatite, carbonato o solfato di calcio, fattori di crescita, membrane in collagene, ecc.) che fanno da supporto alla neoformazione di osso;
Nell’arcata superiore nella zona posteriore spesso dopo l’estrazione degli elementi dentari per recuperare spazio in altezza o in larghezza è possibile intervenire con lo split-crest o con il rialzo del seno mascellare utilizzando tecniche chirurgiche mini-invasive mediante osteotomi, strumenti piezoelettrici abbinati all’utilizzo di biomateriali.